Che l’Italia è paese di contraddizioni e incomprensibili, quanto assurde, prese di posizione si sa, ma incuriosisce agli addetti ai lavori la entusiasmante “disputa ” che condottieri senza obiettivi, e in alcuni casi competenze, conducono durante la campagna elettorale che si sta svolgendo per le Regionali in Emilia-Romagna .
Tutti d’accordo che il settore del gioco d’azzardo vada riconvertito, ma è necessario che lo facciano gli addetti ai lavori, obiettivi e senza pregiudizi.
Finalmente in queste ore a ridosso delle elezioni sappiamo con “certezza“ grazie allo slogan “Se non azzardi vinci sempre” che il vero gioco sono i flipper, il biliardino non le slot machines !! E soprattutto che il vero gioco non è legato all’azzardo !!
In verità molti di noi lo sapevano già, anche perche il settore è abbondantemente regolamentato da disposizioni seppur complesse ed in continua evoluzione normativa.
Ma si sa, la salute degli elettori-contribuenti sempre prima di tutto, grazie all’ultima finanziaria è passato un emendamento per togliere 50.000 concessioni slot, 20.000 Vlt soprattutto tasse in abbondanza in un settore già tartassato da anni che ad oggi come da fonte Confcommercio, mette in fila i numeri del settore per l’anno 2019 monitorado: 14 miliardi di valore aggiunto, che valgono l’1% del PIL, 10 miliardi di contributo fiscale diretto, 78mila occupati diretti e indiretti e 2 miliardi di consumo indotto.
Sì, perche gli elettori-contribuenti e consumatori vanno tassati, anche sulla speranza,quella di vincere, si presume probabilmente che tassare le vincite disincentivi il giocatore “ludopatico” in nome del rispetto della legalità e delle regole; il contrasto alla criminalità, il presidio dei territori, la vigilanza sugli operatori del comparto;
lo sapeva già forse il titolare di un’agenzia scommesse di cesena, a cui va tutto il mio rispetto, che il vero gioco sono biliardino e flipper ma ha aggiunto anche gincane fornendola gratuitamente all’utenza.
Si apprende che l’imprenditore, al fine di mettere in evidenza quanto sia assurda la normativa nazionale sul distanziometro amplificata da regioni e comuni ed a tutela del suo lavoro, che per i pochi che non lo sanno, è attività impegnativa in termini di rispetto delle leggi, autorizzazioni, orari di lavoro e responsabilità di pubblica sicurezza ha costruito una sorta di gincana fatta da una recinzione che obbliga chiunque voglia entrare in agenzia, a percorrere un giro intorno all’agenzia, un percorso lungo 130 metri, quelli che mancavano per rispettare il distanziometro.
Concludo rinnovando il rispetto per tutti gli operatori di gioco legale dell’ Emilia-Romagna, in particolare per il gestore dell’agenzia scommesse di Cesena, ricordando che tassare non disincentiva alcun giocatore.
Francesco Cannatella